lunedì 11 maggio 2009

L'ARCHITETTURA DELL'ARTE QUANDO L'ARTE INFORMA L'ABITARE

Abitacoli,capsule,veicoli,rifugi versatili e polifunzionali,unita' di emergenza spazi domesticiformattati per singoli o nuclei familiari, luoghi di incontro dove fare comunita':sono le soluzioni poetiche , polemiche ,talvolta ludiche ,messe a punto da numerosi artistiche negli ultimi decenni hanno riflettuto sul tema della casa e dell'abitare come ambito paradigmatico delle esigenze e delle aspirazioni fondamentali dell'uomo.
Avviene infatti che, al fine di rispondere alla complesita' di un mondo in veloce trasformazione ,sempre piu' spesso gli artisti ,campioni della sperimentazione permanente e veri epropi sensori del presente, coniughino istanza espressive, spirito critico ed interesse per la sfera pubblicae , in sintonia con la tensione costruttiva e lo spirito propositivo dell'architettura ,progettino modelli di microambienti capaci di prefigurare alternative possibili per vivere il mondo di domani.Nella loro prospettiva ,l'uomo è sempre visto al centro di una rete di relazioni e di specifiche dinamiche sociali;mentre grande importanza acquista il territoriourbano come punto di intersezione tra sensibilita' individuale e collettiva e come concentrato di vita,di energie ma anche di dissonanze e di contraddizioni.
Lucy Orta "Nexus architecture"

Centrati su situazioni di disagio estremo ,vere e propie case per chi non ha casa sono, per esempio,i precoci Critical vheicle , per persone senza fissa dimora, di Krysztof Wodiczko,le giacche a vento/sacchi a pelo/tende da bivacco di Lucy Orta e i ParaSITE di Michael Rakowitz :ripari fatti di sacchetti di plastica , funzionanti grazie al riciclodell'aria tiepida che ece dagli sfiati esterni dei sistemi di ventilazione.

MIchael Rakowitz "urban shell shelter"



Michael Rakovitz "paraSITE" (borse di olastica ,tubi,polietilene,ganci,nastro adesivo)


Michael Rakowitz "Urban shell shelter"

Krysztfof Wodiczoko "homless vheicle" 1988-89
Marjetica Potrc e Maria Papadimitriou si concentrano su agglutinazioni urbane illegali e spontanee come favelas, shanty town , campi nomadi : aree rappresentative di un mondo che non offre garanzie di equita', ma nache vitali laboratori spontanei di soluzioni abitative funzionali e flessibili.
marjetica Potrc "Caracas: houses with extended territory" 2003


Sempre nell'ottica del confronto tra bisogni privati e sfera pubblica, ma piu' vicini nelle soluzioni formali al design industriale, sono i prototipi abitativi ad assetto variabile,iperfunzionali e formattati di N55 ,m sempre facili da montare ,realizzati in materiali rigorosamente rinnovabili,riutilizzabili o riciclabili.

N55 "small track garden"2005
E le strutture di Drè Wapnaar , ideate per favorire processi di aggregazione o lo svolgersi di riti quotidiani , dalla doccia alla lettura del giornale ; il tutto sotto forma di tende la cui sagoma stessa dichiara la funzione deputatadella struttura.

Dré Wapnaar "Tentvillage" 2000
http://www.drewapenaar.nl/


Carattere essenziale,ma organico e decisamente sensoriale, hanno gli ironici prototipi in legno, resina e fibra di vetro realizzati da Atelier Van Liashout :veicoli-abitazione su scala umana, fruibili ed autosufficienti destinati ad attivita' particolari nel contesto di una vita mobile ed attiva.

Atelier Van Lieshot "Maxi capsul luxus" 2000

Se il rapporto tra arte ed architettura diventa,nell'opera di questi artisti, espressione di strategie e di scommesse progettuali per uno sviluppo collettivo, nella valutazione dei progetti la finalita' strumentale non puo' essere la condizione essenziale:è chiaro che igloo di plastica, abiti-tende e carrelli-casa non possono costituire un rimedio effettivo al probblema dei senza tetto.Non immediatamente pratiche,ma non semplicemente utopistiche,piuttosto dimostrative,queste soluzioni contengono le idee che le hanno informate ed il rifiuto di cedere.Rappresentano dispositivi di comunicazione e di protesta,modi per sottolineare l'esistenza di situazioni problematiche, e risultano dotate di efficacia quando veicolano l'urgenza di una crescita.








































































































































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giovedì 2 aprile 2009

ARTE IN DIGITALE

Before - after mail art Vittorio Baroni "Real corrispondence" 1981














Cambiano i tempi,cambiano gli usi i costumi e sicuramente i MEZZI.
Anche nell'arte la tecnologia digitale ha rivoluzionato le dinamiche per produrre e fruire dell'arte stessa.
Gli uomini in fondo da che mondo è mondo esprimono se stessi nell'arte attraverso i mezzi a loro disponibili,ed ecco che non solo i linguaggi artistici tradizionali sono stati trasformati dalle tecniche e dai media digitali,ma sono nate nuove pratiche artistiche come la NET-ART ,le ISTALLAZIONI DIGITALI e gli AMBIENTI DI REALTA' VIRTUALI.
Possono essere percepite come minaccia del sistema dell'arte istituzionale ma in realta' sono FORME DI LINGUAGGIO IN COMPLETA EVOLUZIONE.

NET-ART
Una delle prime applicazioni di internet in ambito artistico ed estetico .
Con essa non si parl tuttavia della trasposizione dell'opera d'arte in RETE, senza valorizzare le caratteristiche del mezzo stesso ,ma è una forma d'arte che NON PUO NASCERE SE NON SUL COMPUTER.
Si manifesta in SITI WEB ed è attraverso il WEB che viene diffusa e fruita.
Dipende quindi dalla rete chee diventa totalmente il mezzo,la tecnica ed il luogo di presentazione delle opere d'arte.
La net-art rappresentarappresenta tutto cio' ke nn puo' essere trasferito su altro supporto se non la rete stessa.
Elementi che la caratterizzano sono:

L'INTERATTIVITA' : Che prevede nell'intervento dell'utente stesso la condizione per lo
sviluppo dell'opera d'arte stessa (ARTE-COMPARTECIPATA)
MULTIMEDIALITA' : Che con l'uso di musiche,filmati e animazioni consente un esteso
campo d'epressione (MULTIDISCIPLINARITA)










lunedì 30 marzo 2009





















C'è CRISI e CRISI

Si è soliti conferire al termine crisi un accezione negativa,tuttavia per la sottoscritta, che ha solitamente una visione positivista non è poi cosi' catastrfista l'uso di tale termine, in quanto viene inteso come momento di riflessione, l'arresto ,lo stallo,che portano all'analisi e si spera alla metabolizzazione di cio' che è stato per arrivare a cio che potra' essere
Oggi CRISI è sulla bocca e nelle "penne" di tutti......mai poi come in questo ultimo periodo...allora perche' nn parlarne?
Crisi di valori,crisi etica,crisi economico-finanziaria,crisi in architettura,crisi culturale,crisi mondiale,crisi universale!!CRISI COSMICA!!
Ora partendo dalla radice
crisi:lat.CRISIS,dal gr.KRISIS..Momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da altra differente, o anche PIEGA decisiva che prende un affare.
In origine dunque l'accezione della parola è neutra :il punto di svolta a cui allude nn è necessariamnete verso il peggio.Senza crisi nn si risolve la malattia ed una crisi puo' fare nolto,come risvegliare energie sopite.....(ed è questo il suo punto di forza).
Difronte alla crisi si deprime solo chi è convinto di essere sempre stato sano,chi da per scontato che il dopo potra' solo essere peggio del prima.
In fondo nn è la parola stessa a suggerirci l'attteggiamnto ottimale da adottare.....!?!
e cioe'....quello CRITICO?
atteggiamento relativo alla critica alla facolta' di valutare,digiudicare,di esaminare il passato l'immediato presente ed immagginare il futuro.